Dal "fianco aperto" dell'Agnello di Dio esce il sangue, lo Spirito, Che toglie il peccato del mondo.
(Gv l,35-36)
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e fissando lo sguardo di Gesù che passava disse: "Ecco l'agnello di Dio'"
(Gv 19,33-37)
Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
(Ap 5,6)
Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, Simbolo vivente dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
(Ap 7. 13-14)
Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono''. Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell' Agnello".
(Sal 44,12-23)
Ci hai consegnato come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle nazioni. Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello.
(Col l,24)
Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Dalla liturgia dei santi Martiri Nabore e Felice il 12 luglio
"Celebriamo con gioia la memoria dei santi, Agnelli senza macchia di Cristo Nostro Signore"
(Gv 15,1-6)
"lo sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può fare frutto da sè stesso se non rimane nella vite. così anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi siete i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto. Perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi li raccolgono e li gettano nel fuoco e li bruciano.